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il blog tipografico |
Con il termine variante tipografica si indica lalfabeto base i cui componenti presentano una linea comune nel tratto, la stessa altezza e la stessa grossezza. I gruppi di variabili con forti somiglianze fra loro sono chiamati famiglie di varianti e contengono, di solito, i singoli componenti elencati per forma (tondo o corsivo), per grossezza (chiaro o nero) e per proporzione (largo o stretto). Il disegno di un carattere corsivo, però, è completamente diverso da quello del tondo corrispondente, soprattutto per gli alfabeti graziati. Quindi bisogna stare attenti a non usare un corsivo artificiale, inclinazione del tondo, (cosa che avviene di frequente) a chi non sa, o non vuole, utilizzare bene i programmi di Dtp. Questo errore è più frequente negli utilizzatori del Mac rispetto a quelli che lavorano sotto Windows, in quanto ad essi non corrispondono le icone bold e italic nellutilizzo della corrispondente variante del carattere a meno che non sia stata caricata nel sistema e nella stampante PostScript). Le varianti sono
molteplici, soprattutto nei caratteri lineari (come: Arial, Franklin Gothic,
Futura, Gill Sans, Helvetica, News Gothic e Univers), e ognuna ha una
propria personalità che influisce sul testo prodotto, dandogli
o meno un tono, un maggiore impatto, evidenziandone certe parti, creando
varietà di stili o contrasti e attirando opportunatamente lattenzione
del lettore nella lettura. |